Che fine hanno fatto la gioia e la fratellanza?

Joseph Karl Stieler, Ritratto di Ludwig van Beethoven durante la composizione della Messa Solenne, 1820, Beethoven-Haus, Bonn

Tutti sanno e ripetono che l’Inno alla Gioia di Ludwig van Beethoven è l’inno europeo. Se andiamo a guardare nel sito dell’Unione leggiamo:

La melodia utilizzata per rappresentare l’UE è tratta dalla Nona sinfonia, composta nel 1823 da Ludwig van Beethoven, che ha messo in musica l'”Inno alla gioia”, scritto da Friedrich von Schiller nel 1785.

L’inno simbolizza non solo l’Unione europea, ma anche l’Europa in generale. L’Inno alla gioia esprime la visione idealistica di Schiller sullo sviluppo di un legame di fratellanza fra gli uomini, visione condivisa da Beethoven.

Nel 1972 il Consiglio d’Europa ha adottato il tema dell’Inno alla gioia di Beethoven come proprio inno. Nel 1985 è stato adottato dai capi di Stato e di governo dei paesi membri come inno ufficiale dell’Unione europea. L’inno è privo di testo ed è costituito solo dalla musica. Nel linguaggio universale della musica, questo inno esprime gli ideali di libertà, pace e solidarietà perseguiti dall’Europa.

https://european-union.europa.eu/principles-countries-history/symbols/european-anthem_it

Ma se andiamo a guardare anche alla voce ‘Ascolta l’inno europeo’ scopriamo, per maggior precisione che:

L’inno europeo è stato adottato dal Consiglio d’Europa nel 1972. È un estratto del preludio de “L’Inno alla Gioia” della 9ª Sinfonia di Beethoven.

https://www.coe.int/it/web/about-us/the-european-anthem

Solo il preludio, non la prorompente esplosione del 4° movimento della Nona Sinfonia, con il coro che esalta i versi di Friedrich Schiller cantandoli, anzi innalzandoli alle vette sublimi del genio musicale del compositore tedesco.

Basso solo e Coro – Allegro assai

Freude, schöner Götterfunken,
Tochter aus Elysium,
wir betreten feuertrunken,
himmlische, dein Heiligtum!
Deine Zauber binden wieder
was die Mode streng geteilt,
alle Menschen werden Brüder
wo dein sanfter Flügel weilt.
Basso solo e Coro – Allegro assai

Gioia, bella scintilla degli dèi,
figlia dell’Elisio,
ebbri e ardenti noi entriamo,
creatura celeste, nel tuo santuario!
I tuoi incantesimi tornano a legare
ciò che la moda ha severamente diviso;
tutti gli uomini divengono fratelli
dove la tua dolce ala si posa.
https://www.flaminioonline.it/Guide/Beethoven/Beethoven-Sinfonia9-testo.html

Forse per l’UE poteva rappresentare un azzardo appropriarsi di un grido di bellezza, patrimonio universale dell’umanità. Oppure forse un rimando troppo diretto alla gioia e alla fratellanza, così magnificamente espressi, poteva risultare troppo impegnativo.

Esecuzione dell’Orchestra e coro del Teatro La Fenice in Piazza San Marco

Noi ci chiediamo che fine abbia fatto in Europa questo anelito di beatitudine nel sentirsi appartenenti a un’unica famiglia umana.

Invitiamo a riascoltarlo e a riscoprirlo questo inno stupendo. Vorremmo che apparisse in tutto il suo stridore il baratro, che si allarga e approfondisce ogni giorno di più, tra ciò che l’Europa era ed è chiamata ad essere e quel che tristemente si avvia a diventare. Un baratro che si allarga e approfondisce sotto i nostri piedi e rischia di inghiottirci.

Dilagano incertezza, povertà, emarginazione, violenza anche politica, attacchi alla libertà di informazione e di espressione.

Abbiamo bisogno di ritrovare la gioia di vivere per riscoprire la beatitudine della fratellanza, ma lo stesso vale al contrario: senza solidarietà concreta e reale tra noi europei e verso gli altri popoli, non riavremo la gioia di vivere.

Non è accettabile la scorciatoia filosofica di troppi benpensanti benestanti che la gioia ciascuno debba trovarla dentro di sé in qualunque situazione o rovescio di fortuna. Questo ragionamento è senz’altro vero e di buon senso, a patto che non diventi una facile scusa per tollerare l’oppressione e l’estrema ingiustizia.

Dobbiamo combattere le diseguaglianze, risollevare i milioni di europei caduti in povertà, sostenere i ceti medi impoveriti, aiutare i popoli che bussano alla nostra porta, trovare soluzioni concrete perché a ciascuno sia assicurato il pieno rispetto dei diritti umani, invece di rispolverare vecchie ricette fallimentari. Dobbiamo lavorare per la pace e il disarmo. Dobbiamo combattere contro ogni attentato alle libertà fondamentali, riconosciute dalla Costituzione italiana e dai trattati europei.

Il reddito di base e i servizi essenziali sono la risposta ai bisogni e il presupposto indispensabile per accendere i desideri più profondi di fioritura e sviluppo pieno della personalità nel rispetto degli altri.

Non è più tempo di sperimentazioni. È tempo di attuare il reddito di base, restituire servizi essenziali e la cura del bene comune come priorità.

Read Previous

Resistenza oggi

Most Popular