Manifesto: parte prima

Riproponiamo il nostro Manifesto per un nuovo umanesimo e un sistema socio-economico fondato sul Reddito di base incondizionato, diviso in sezioni, con i video youtube della diretta di Bologna del 24 settembre, in Piazza del Nettuno.

Vorremmo andare incontro al Natale e chiudere l’anno 2023 rilanciando il nostro messaggio alle istituzioni: non è più tempo di accettare passivamente una situazione disastrosa, di povertà, deprivazione, disaffezione alla politica.

Servono soluzioni radicali, come il Reddito di base incondizionato.

Bologna, 24 settembre 2023 – le nostre proposte

Noi sottoscritti, sostenitori del Reddito di Base Incondizionato (RBI) chiediamo alle istituzioni della Repubblica Italiana e dell’Unione Europea l’introduzione di riforme, che diano vita a un nuovo sistema socio-economico, fondato su:

RETRIBUZIONE MINIMA

UNIONE FISCALE EUROPEA A CARATTERE PROGRESSIVO, CON PRELIEVO MAGGIORATO SU RENDITE, CONSUMI E ATTIVITÀ SVANTAGGIOSE PER LA COLLETTIVITÀ 

ORARI E PERIODI DI LAVORO DRASTICAMENTE RIDOTTI

REDDITO DI BASE INCONDIZIONATO

• per rimettere al centro della politica la persona, in armonia con la natura;

per dare attuazione concreta alla Costituzione italiana, ai trattati e ai principi ispiratori dell’Unione Europea e alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo; per consolidare la coesione sociale e la tenuta democratica delle istituzioni nazionali;

• per mitigare l’emorragia emigratoria e il tracollo demografico  che mettono a rischio il futuro del nostro paese; per ridurre l’impatto delle diseguaglianze;

• per restituire potere d’acquisto ai ceti medi e più deboli, penalizzati, negli ultimi decenni, dai meccanismi naturali di accumulo di ricchezza a detrimento della metà della popolazione meno forte, tipici del sistema capitalistico neoliberista;

per restituire piena libertà e capacità di autodeterminazione, serenità economica e opportunità attualmente conculcate a larghi strati della popolazione italiana ed europea, come evidenziano tutte le statistiche e gli studi in merito disponibili, con decine di milioni di persone in povertà assoluta e relativa o a rischio povertà, divari territoriali sempre più stridenti, situazioni ancora diffuse di degrado, abbandono scolastico, pervasività criminale, voto di scambio e clientelare, con intere generazioni che nascono e crescono in contesti di deprivazione di diritti essenziali e non saranno, perciò, disposte ad assolvere ai doveri civici e sociali di onestà, solidarietà e operosità;

per restituire a ciascuno l’accesso al tempo libero vissuto in pienezza, alla vita di relazione, spirituale e associativa, alla libera circolazione, all’ambiente naturale e ai paesaggi, ai beni culturali, all’arte, al godimento e all’espressione della bellezza e dell’armonia del cosmo e delle altezze e profondità dell’umano genio“. 

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