Guerra per nessuno, reddito di base per tutti

“È proprio questo il valore di una proposta come quella dell’istituzione di un reddito di base inteso come premessa di un generale rivolgimento. È il possibile a partire dal quale comprendere le miserie del presente. Perché, come diceva Jean-Paul Sartre, il “campo del possibile” è molto più ampio di quanto le classi dominanti vogliano fare credere. […]

Invece di lasciare i sogni nel cassetto, o di rinviarli nel lungo periodo quando saremo tutti morti, è importante avanzare proposte che servono sia a prospettare un altro sistema economico, senz’altro lontano dal capitalismo predatorio, e un altro tipo di democrazia, che mira alla “partecipazione diretta” delle cittadinanze e all’estensione dello spirito ugualitario che percorre anche la Costituzione italiana. Lo si legge nel manifesto per il reddito di base dell’associazione RED.

Se la politica non è solo resistenza (più che necessaria oggi), ma anche creazione di prospettive, una proposta di questa altezza dovrebbe anzi rappresentare il minimo da cui partire per imbastire almeno un discorso sul mondo che ci spetta, quello sideralmente lontano dal genocidio a Gaza, dai nazionalismi armati, dai razzismi rivendicati. Bisogna gettare il cuore oltre l’ostacolo per raccogliere i battiti del mondo”.

Leggi l’articolo del Manifesto

Read Previous

Reddito di base, RED: “Non è assistenzialismo, è misura distributiva”

Most Popular