Il lavoro si è rotto. L’unico modo per salvarlo? Separarlo dal reddito

Di Riccardo Maggiolo

《Sono moltissimi oramai gli studi e gli esperimenti sul campo che dimostrano che quella del “sussidiato pigro” è una leggenda, e lo è tanto più quando il sussidio è incondizionato. Se infatti è percepito svincolato da requisiti o azioni, viene molto più onorato perché si svuota della sua accezione sociale colpevolizzante e negativa, oltre a non essere soggetto a quella che viene chiamata la “trappola della povertà”.Con un reddito base universale le persone quindi non smetterebbero di lavorare: anzi, si dedicherebbero ad attività per cui sentono maggiore spinta e vocazione, portando un maggior valore aggiunto nel lungo periodo. Certo, alcuni lasceranno il proprio lavoro, ma sarà un bene più che un male: si farà pulizia di tanto lavoro a scarsa o nulla produttività, creato nel tempo per ragioni sociali e politiche e che molte (forse moltissime) persone mantengono solo per paura di perdere il reddito. E, ovviamente, tutto il lavoro sfruttato e sottopagato sparirebbe.

Non solo: con un reddito base sostanzialmente si eliminerebbe la povertà, e quindi la devianza diminuirebbe sensibilmente, colpendo duramente la criminalità organizzata; le persone si curerebbero meglio e prima, e investirebbero di più nella loro formazione o nell’apertura di attività in proprio. Infine, diminuirebbe anche moltissimo consumismo “consolatorio”: quelle spese effimere e spesso pure deleterie (come l’alcol, il fumo, il gioco d’azzardo) che le persone spesso fanno per trovare distrazione da una vita deludente, magari proprio a causa di un lavoro frustrante, sfruttato o poco riconosciuto. Sarebbe invece nobilitato tutto quel lavoro di cura e di cultura che oggi viene svolto da milioni di persone ma che spesso viene snobbato o considerato sub-lavoro – e di cui oggi e ancora di più domani avremo un disperato bisogno.A regime quindi il reddito di base universale comporterebbe non solo un enorme risparmio per lo Stato in termini di spesa sanitaria, ordine pubblico, istruzione, ma potrebbe anche far fare un balzo in avanti all’economia. Secondo uno studio, se fosse introdotto negli Stati Uniti il PIL aumenterebbe addirittura del 12%! Questo anche perché costituirebbe un enorme aiuto alle aziende, che potrebbero tagliare di molto il costo delle risorse umane, per magari investirlo in ricerca, sicurezza e innovazione. Il salario andrebbe infatti a sommarsi al reddito base, mantenendosi quindi come un incentivo e preservando tutte le logiche di mercato, ma introducendo una formidabile base di equità. E magari anche premiando una produzione più sana, più sostenibile, e non massificata e massificante》.

https://www.huffingtonpost.it/economia/2022/05/01/news/il_lavoro_si_e_rotto_l_unico_modo_per_salvarlo_separarlo_dal_reddito-9296602/

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