COMUNICATO STAMPA
In Italia è necessario introdurre un Reddito di Base Incondizionato, contro il dilagare delle diseguaglianze, per far fronte alla presenza sempre più massiccia della tecnologia nel mondo del lavoro al posto della manodopera umana, per sostenere la transizione ecologica e per una miriade di altre ragioni.
Nell’ambito della 17esima International Basic Income Week, l’associazione RED Reddito Europa Diritti ha scelto la sala stampa della Camera dei deputati per presentare la propria piattaforma per l’introduzione del Reddito di Base in Italia, contenuta nel Manifesto per un nuovo umanesimo e un nuovo sistema socio-economico basato sul Reddito di Base Incondizionato. Retribuzione minima, orari e periodi di lavoro drasticamente ridotti, oltre all’introduzione del Reddito di Base: sono alcuni dei punti salienti intorno ai quali RED, nel proprio Manifesto, ha chiesto alle forze politiche dell’arco parlamentare di avviare riforme.
Il Reddito di Base Incondizionato proposto da RED è «un’erogazione mensile di una somma in moneta a corso legale (euro) da parte della comunità politica, individuale, vita natural durante, a tutti i residenti sul territorio nazionale/comunitario in maniera incondizionata, senza alcuna contropartita e senza controllo delle risorse. Tale erogazione deve essere sostenibile e finanziata dalla fiscalità generale, senza comportare ulteriore debito pubblico, né conseguenze economiche svantaggiose per la collettività (inflazione). Pertanto andrà inizialmente destinata a una platea più circoscritta, a partire dai più disagiati, con un piano pluriennale che estenda la platea dei destinatari con criteri di progressività, secondo le coperture finanziarie disponibili, fino al ceto medio e in ultimo ai ceti abbienti. Tale misura è da considerarsi meramente distributiva, non assistenziale, dunque non deve avere nulla a che vedere con le politiche di inclusione al lavoro».
Nel corso della presentazione del proprio Manifesto, RED ha chiesto un’attenzione particolare nei confronti dei senza fissa dimora, in vista del prossimo Giubileo che Roma si appresta a ospitare. «Facciamo appello al Governo e a tutte le forze politiche presenti nel Parlamento italiano affinché già dalla prossima legge di Bilancio sia stanziata una somma per un piano riservato ai senza fissa dimora di Roma, in vista del prossimo Giubileo – si legge nel Manifesto −. Sarebbe un bel gesto, assai più significativo di tanti discorsi. Dalla California fino a Londra sono molte le sperimentazioni di trasferimenti diretti e incondizionati di denaro ai senza fissa dimora attuate con successo nel mondo.
Rivolgiamo un ulteriore appello al governo affinché riunisca intorno a un tavolo i magnati dell’industria italiana più facoltosi, per responsabilizzarli rispetto alle tante emergenze che vive il paese, a cui essi, in molti casi, non sono affatto indifferenti, e sensibilizzarli all’eventualità di un contributo di solidarietà».
Secondo RED, l’introduzione del Reddito di Base non avrebbe effetti negativi sull’occupazione. Lo provano le diverse sperimentazioni in corso nel mondo e anche la crescita del tasso di occupazione che si è avuto in Italia dal 2019 al 2023 (dal 59% al 61%), «in precisa corrispondenza con l’attuazione del tanto disprezzato Reddito di Cittadinanza».
«Mi occupo di questa battaglia da più di 10 anni – afferma Michele Gianella, presidente di RED −, e nel corso di questi 10 anni ho visto molte personalità autorevoli esprimersi a favore del Reddito di Base. La domanda è: perché qui ci siamo noi e non loro? È perché ci siamo incontrati nel corso della campagna per l’Iniziativa dei cittadini europei per il Reddito di Base incondizionato e, quando questa si è conclusa, con circa 300mila firme in Europa, di cui circa 62mila in Italia, abbiamo deciso di andare avanti per aprire un confronto in Italia su questo tema».
«C’è – sostiene Mariella Vitale, vicepresidente di RED − uno scollamento tra la metà di popolazione che negli ultimi anni ha visto consolidarsi la propria posizione di benessere e l’altra metà che invece ha visto la propria indebolirsi, fino a scivolare nella povertà, spesso senza averne alcuna colpa. È necessario che entrambe comprendano che il Reddito di Base è una soluzione concreta efficace e ormai urgente, perché povertà e perdita del potere d’acquisto sono un dramma sociale che mette a rischio la democrazia».
“Il manifesto per il Reddito di Base proposto dall’associazione RED – sottolinea Sandro Gobetti, presidente di BIN Italia – Basic Income Network − è un altro passo in avanti nella battaglia per un diritto sociale, economico, potremmo dire umano, come quello ad avere la garanzia di un Reddito di Base. Purtroppo, le misure di welfare sono sotto attacco da anni in tutta Europa e, data la fragilità del welfare italiano, che subisce costantemente tagli, diventa ancora più impellente l’introduzione di una misura universale di protezione sociale come questa. L’alternativa è un aumento delle povertà vecchie e nuove, del ricatto costante verso le persone più fragili, dettato dal bisogno di sopravvivenza».
Leggi e scarica il Manifesto aggiornato
Nel corso della presentazione del Manifesto di RED, è stata ricordata l’imminente costituzione del Movimento europeo dei sindaci per il Reddito di Base, sulla scorta di quello già esistente negli Stati Uniti.