
《“Bisogna introdurre anche in Italia un reddito di base incondizionato. Una misura che non ha nulla a che vedere con l’assistenzialismo. È una misura distributiva. Serve prendere la ricchezza dove ce n’è troppa e riportarla alla base”. A rivendicarlo Mariella Vitale, vicepresidente dell’associazione RED – Reddito, Europa, Diritti, presentando alla Camera dei deputati una road map per la proposta, con importi, fasi di attuazione, coperture potenziali e modalità di gestione.“Il reddito di base non scoraggia il lavoro, anzi lo emancipa. Se c’è la volontà politica non possono essere le coperture il problema”, insistono da RED.
E ancora: “Da progetti pilota in Brasile e Kenya è emerso come i beneficiari non smettano di lavorare. Anzi migliorano le condizioni di vita, la salute e la capacità di investimento”, ha spiegato anche il presidente di Red, Michele Gianella, già promotore per l’Italia dell’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) per il Reddito di Base Incondizionato. Uno strumento di democrazia diretta che permette a un milione di cittadini di chiedere alla Commissione Europea di presentare una proposta legislativa. Tra il 2020 e il 2022 un tentativo non raggiunse il numero di firme necessarie (un milione, e in almeno sette paesi Ue deve essere raggiunto un quorum, ndr), ma che verrà ripetuto nel 2026》.